Ricerca

Le mostre d’arte antica in Italia tra il 1877 e il 1938 e la riscoperta del Seicento

Giada Policicchio

Vittorio Emanuele III alla Mostra dei tre secoli a Castel Nuovo, 1938, Napoli, Archivio dell’Istituto campano per la storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell'Età contemporanea ‘Vera Lombardi’, Foto di Giovanni Aucone

Nel panorama attuale degli studi internazionali sul Barocco e sull’attività espositiva nazionale, la ricerca dottorale in corso si pone l’obiettivo di riconoscere e di rileggere il valore dell’arte del Seicento esposta all’interno delle mostre d’arte antica svoltesi tra l’età postunitaria e la Seconda guerra mondiale in Italia. La questione da affrontare è duplice: il Seicento in mostra e le mostre sul Seicento. Attraverso gli strumenti della storia dell’arte, della storia sociale e della critica d’arte il progetto intende comprendere come tali retrospettive abbiano contribuito a promuovere una maggiore conoscenza e quindi una rivalutazione dell’arte del Seicento, quale fu il valore attribuito alle opere esposte da parte dei conoscitori e quale la loro ricezione da parte del pubblico nel contesto della cultura figurativa e storica tra Otto e Novecento. La ricerca si concentra sugli artisti e sulle opere del Seicento napoletano analizzati nell’ambito della storia di quelle mostre d’arte antica che, dall’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Napoli del 1877 alla Mostra della pittura napoletana del XVII, XVIII e XIX secolo del 1938, da un lato hanno avuto un’ampia risonanza nazionale e internazionale per la riscoperta d’interesse nei riguardi del secolo e dall’altro, in una dimensione più locale, si sono rivelate essere state fucine di idee per molti studi pioneristici diventati fondativi per la scrittura della storia dell’arte italiana.

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