Ricerca

La Fotografia come strumento e medium della storia dell'arte

Costanza Caraffa, Ute Dercks, Almut Goldhahn

Collezioni fotografiche storiche create con l'intento della documentazione storico-artistica costituiscono anche importanti documenti per una storia dei metodi della disciplina. Partendo da questo assunto, la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz si è fatta iniziatrice a livello internazionale di un ampliamento di profilo degli archivi fotografici, da semplici contenitori di immagini a laboratori della ricerca. La prospettiva storica è connessa a un approccio materiale: le fotografie sono considerate oggetti tridimensionali che esistono in dimensioni spaziali e temporali, in contesti sociali e culturali. Esse sono non soltanto strumenti della ricerca, ma anche oggetti di ricerca autonomi. Questo approccio, basato sugli studi di Elizabeth Edwards e Joan M. Schwartz, permette di superare una concezione puramente funzionale delle fotografie come riferimento bidimensionale agli oggetti d'arte in esse riprodotti. L'archivio viene considerato un corpo dinamico, un luogo di ricerca e di incontro nel quale operano diversi attori: gli archivisti, gli studiosi, i collaboratori accademici, che concorrono a modellare la collezione, le strutture dell'archivio (Terry Cook) e anche i potenziali significati delle fotografie. Lo studio dei nostri fondi e delle strutture dell'archivio è inteso quale contributo e stimolo a un più ampio discorso sull'intersezione fra pratiche accademiche e pratiche fotografiche. La ricerca condotta all'interno della Fototeca si è rivolta al sistema di classificazione e alla figura di Ulrich Middeldorf. Fra gli attori sono da menzionare le numerose personalità della storia dell'arte che hanno lasciato le loro tracce in Fototeca – per esempio sotto forma di annotazioni o attribuzioni appuntate sui cartoni di montaggio delle fotografie. Diversi fondi della Fototeca provengono da donazioni o lasciti di eminenti studiosi come Hermann Ulmann, Cornel von Fabriczy, Friedrich Kriegbaum, Richard Offner o Robert Oertel. La contestualizzazione di gruppi di fotografie in connessione ai documenti preservati nell'Archivio dell'Istituto getta nuova luce sui metodi di lavoro individuali. Questi casi di studio forniscono anche prezioso materiale per la storia dell’Istituto e dei processi di formazione del suo archivio fotografico.

Ute Dercks:  Ulrich Middeldorf Prior to Emigration – The Photothek of the Kunsthistorisches Institut in Florenz (1928–1935)
In: Exiles and Émigrés, Libraries and Image Collections: the Intellectual Legacy, edited by Jaś Elsner and Clare Hills-Nova, Art Libraries Journal vol. 38, n. 4 (2013), pp. 29–36

Ute Dercks:  "And because the use of the photographic device is impossible without a proper card catalog. . . ." The Typological-Stylistic Arrangement and the Subject Cross-Reference Index of the KHI's Photothek between 1897 and the 1930s
In: Classifying Content. Photographic Collections and Theories of Thematic Ordering, edited by Chiara Franceschini and Katia Mazzucco, Visual Resources, Volume 30, Issue 3, September 2014, pp. 181–200

Ute Dercks und Almut Goldhahn: "Wer ist nun der so geschickt berechnende Meister?". Media e strumenti della connoisseurship dei primi del novecento al Kunsthistorisches Institut in Florenz
In: I conoscitori tedeschi tra Otto e Novecento, Tagungsakten Florenz 2013, hrsg. von Francesco Caglioti, Andrea De Marchi und Alessandro Nova, Mailand 2018, pp. 113–126

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