Norm- und Maßkonzepte der Menschendarstellung in der italienischen Kunst und Bildkultur, 1919-1939
Studientag
Die Tagung soll einen Überblick über aktuelle Forschungen zu Theorie und Praxis der bildlichen Darstellung des Menschen im Italien der Zwischenkriegszeit geben, einer Epoche, in der feste Regeln und klassische Maße nach Art des hergebrachten akademischen Unterrichts sowohl neu beschworen als auch heftig bekämpft wurden. Es wird um die Formulierung, Verbreitung und Bewertung entsprechender Normkonzepte zwischen 1919 und 1939 gehen. Im Gegensatz zu früheren Untersuchungen, die in Hinsicht auf die Kunst seit dem Futurismus mit Begriffen wie der "klassizistischen Moderne" operierten und sich oft darauf beschränkten, den "neuen" Klassizismus aus den Regeln des "alten" Klassizismus herzuleiten, wird das Spektrum auf normative Standards in Bereichen jenseits der "Belle Arti" und deren Interaktion mit dem Kunstfeld ausgedehnt, nämlich (wissenschaftliche und nicht-wissenschaftliche) Photographie, Kriminalistik, Psychoanalyse, Anthropologie und Film. Im Einzelnen soll untersucht werden, welche Normkonzepte an den italienischen Kunstakademien des frühen 20. Jahrhunderts vermittelt wurden und wie (oder ob) sich diese Lehren unter dem Einfluss der Moderne wandelten. In diesem Zusammenhang interessiert auch, wie die italienische Kunsttheorie und Kunstgeschichte der Epoche sich angesichts der künstlerischen Praxis zur historischen Tradition der "Idealkörper" seit Piero della Francesca und Leonardo stellten. Die kritische Auseinandersetzung der Avantgarde mit "idealen Maßen" als vermeintlich zentralen Kennzeichen von Kunst wird durch Analyse von Schlüsselwerken und Programmschriften der italienischen Moderne der 1920er und 1930er Jahre nachvollzogen. Beginnend mit der post-futuristischen Phase Gino Severinis wird die definitorische bzw. autodefinitorische Positionierung der italienischen Kunst durch Aneignung oder Verweigerung entsprechender Kennzeichen im Mittelpunkt stehen. Die Thematisierung von Normen als Systemaspekten von Kunst wird mit verwandten normativen Praktiken gleichzeitiger Sparten der Bildproduktion verglichen, die nicht dem Kunstbereich zugerechneten wurden, beispielsweise mit den Schönheitsidealen der italienischen Filmindustrie. Zusätzlich soll thematisiert werden, wie künstlerische Normkonzepte in anderen Feldern der Bildproduktion adaptiert und etwa der Repräsentation oder Projektion des "Italienischen Menschen" nutzbar gemacht wurden. Unverzichtbar wird dabei die Untersuchung der Frage sein, wie sich die "costruzione geometrica", die bei Malern wie Mario Sironi als Versuch einer Synthese aus Maßkonzepten der Moderne, italienischen (Renaissance-) Traditionen und einer "nicht-künstlerischen" Bildkultur verstanden werden kann, zu den Anschauungen des Faschismus verhielt.
Concetti normativi e proporzionali della figura umana nell'arte e nella cultura visiva in Ialia dal 1919 al 1939
Giornata di studi
La giornata di studi intende fare il punto sulle ricerche inerenti le teorie e le modalità rappresentative della figura umana sviluppatesi in Italia, tanto nell'arte quanto nella cultura visiva, tra le due guerre: un'epoca che vide vivacemente contrapporsi da una parte il rinato entusiasmo per le accademiche "regole dell'arte", dall'altra una vigorosa opposizione nei confronti di tutto ciò che veniva percepito come una limitazione della "libertà artistica". A fronte dell'ancora diffusa tendenza degli storici dell'arte di rapportarsi alle opere di questo arco cronologico quasi esclusivamente secondo i canoni del cosiddetto "classicismo moderno", ovvero la tendenza a riferire gli impulsi normativi dell'arte tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento ancora al classicismo ottocentesco, il programma di questa giornata di studi cercherà di offrire una prospettiva più ampia. Non solo si discuteranno concetti normativi mutuati da contesti esterni alle "Belle Arti", ma si analizzeranno anche la loro interazione con altre rappresentazioni della figura umana diffuse in quegli anni: immagini "non-artistiche" del corpo umano presenti in ambiti quali la fotografia criminologica, la psicanalisi, l'antropologia, la produzione cinematografica.
Gli interventi verteranno dunque su temi diversi: tanto sulla didattica istituzionale nelle accademie d'arte italiane del primo Novecento e sulla modificazione dei programmi didattici sotto la spinta delle Avanguardie, quanto sul rapporto tra le prassi normative degli artisti operanti negli anni Venti e negli anni Trenta e la contemporanea rilettura e rivalutazione, da parte degli storici dell'arte, dei "corpi ideali" di Piero della Francesca, Leonardo e altri. A partire dalla fase post-futurista di Gino Severini, sarà presa in considerazione la tendenza dell'avanguardia del terzo e del quarto decennio del secolo a identificare le "misure ideali" come propria caratteristica essenziale. Si affronteranno inoltre le varie definizioni o auto-definizioni dell'arte italiana che furono influenzate da concetti normativi, definizioni che verranno messe a confronto con le norme adottate contemporaneamente in altri campi della produzione visiva di fatto non quantificati in senso stretto come "arte": si pensi agli ideali di bellezza nel coevo cinema italiano. Vedremo anche come le norme relative alla figura umana sviluppatesi a partire dalla produzione artistica siano state adattate in altri ambiti visivi e concettuali, per esempio per forgiare la definizione rappresentativa e ideologica del cosiddetto "Uomo Italiano": una progressione di problematiche che ci porterà infine a considerare quali rapporti di interrelazione corrano tra la "costruzione geometrica" della figura umana identificata da Mario Sironi e da altri come la sintesi perfetta dei concetti normativi mutuati dalla tradizione rinascimentale e promossi tanto nella produzione artistica quanto nella produzione non-artistica contemporanee da una parte, e l'ideologia del fascismo dall'altra.
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