Installazione

Fotografia e catastrofe: un'installazione nella Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Incontro con Antonio Di Cecco

© Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut / Antonio Di Cecco

In occasione della mostra online Fotografia e Catastrofe. Antonio Di Cecco in dialogo con le collezioni della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz (inaugurata il 20.11.2018), il Dipartimento Wolf e la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz invitano a visitare l'installazione fotografica concepita dai curatori insieme al fotografo Antonio Di Cecco che verrà realizzata negli spazi della Fototeca in Palazzo Grifoni.

Il fotografo è stato invitato a porre in dialogo la propria indagine visiva dedicata alla rappresentazione dei paesaggi post-sisma con le fotografie storiche della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Attraverso il mezzo fotografico, Antonio Di Cecco ricerca i segni della catastrofe nella natura, nelle trasformazioni della materia, nelle mutazioni delle città, indagando con particolare attenzione i processi di mutazione dei 'vecchi' luoghi e la quotidianità nei 'nuovi' luoghi nati dopo la catastrofe. Partendo dal materiale fotografico d'archivio relativo a monumenti, opere d'arte, paesaggi e centri abitati la cui storia è stata segnata da catastrofi naturali, Di Cecco ha estrapolato dai suoi 'appunti visivi' di ricerca una o più immagini che dialogano con gli oggetti fotografici del Kunsthistorisches Institut in Florenz secondo richiami visivi, codici di rappresentazione, atmosfere, stratificazioni.

Nella giornata del 12 dicembre i locali della Fototeca ospiteranno una selezione dei materiali della mostra online Fotografia e catastrofe, insieme ad altri accostamenti inediti tra oggetti d'archivio e fotografie contemporanee. Le sezioni tematiche offriranno l'occasione per discutere insieme al fotografo di temi quali la rappresentazione e la sedimentazione degli effetti delle catastrofi naturali, le trasformazioni delle forme del paesaggio naturale, le profonde modifiche ai luoghi e ai modi dell'abitare, e non da ultimo i danni al patrimonio culturale.

Al temine dell'installazione, le fotografie di Antonio Di Cecco saranno acquisite dalle collezioni della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz dove andranno a stabilire un dialogo permanente, e tuttavia sempre mutevole, con i fondi e le strutture dell'archivio fotografico.

L'evento rientra tra le attività del progetto di ricerca Storia dell'arte e catastrofi: l'Italia sismica (sta-sis), ideato e diretto da Carmen Belmonte, Elisabetta Scirocco e Gerhard Wolf. 

 

Antonio Di Cecco è nato nel 1978 all'Aquila, dove attualmente vive e lavora. Laureato in Ingegneria Edile-Architettura con tesi in Composizione Architettonica, si occupa di fotografia di architettura e di paesaggio urbano. Le sue ricerche si concentrano sull'analisi dei processi di modificazione dei luoghi e sul rapporto tra uomo e territorio, con un interesse specifico per l'ambito montano. Dal 2015 ha svolto attività di ricerca presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz, portando avanti la propria indagine sulla rappresentazione dei paesaggi post-disastro nell'ambito dei gruppi di ricerca interdisciplinari promossi dal progetto Storia dell'arte e catastrofi (L'Aquila as a Post-Catastrophic City, 2015, e Topologie del terremoto: Emilia, 2016). Nella stessa cornice istituzionale è attualmente impegnato, insieme a Giovanna Ceniccola (Arch., Ph.D.), nel progetto Paesaggio culturale dell'Appennino sismico, un lavoro sperimentale volto a indagare sul campo le forme dell'abitare nelle aree appenniniche dell'Italia Centrale in riferimento ai principali eventi sismici dell'ultimo cinquantennio.

12 dicembre 2018, ore 16:00

Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

Palazzo Grifoni Budini Gattai
Via dei Servi 51
50122 Firenze

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