"Trésors d'art à la portée de tous" – I cataloghi dei fotografi

I cataloghi a stampa sono repertori nei quali i fotografi forniscono a scopo commerciale la lista delle immagini disponibili presso il proprio atelier. Per anni considerati semplici elenchi, sono stati recentemente rivalutati dalla critica come fonti essenziali per lo studio di professionisti e ditte fotografiche, ma anche delle fotografie stesse in quanto riportano importanti informazioni sulle tecniche, sulle vie di circolazione, su datazioni e attribuzioni.

"Inventaire graphique de trésors d'art à la portée de tous": questa definizione dal Catalogo generale di Braun del 1887, ripresa nel titolo della presente mostra online, offre alcune chiavi di lettura per i materiali qui presentati, che provengono soprattutto dalla straordinaria collezione di oltre 400 cataloghi della Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz, insieme a fotografie dell'Istituto e della Fototeca Zeri. I cataloghi dei fotografi contribuirono infatti alla progressiva formazione di liste di monumenti e opere d'arte ("inventaire") e quindi alla codificazione del patrimonio artistico ("trésors d'art"), che lo si intendesse in senso nazionale o nel senso almeno apparentemente transnazionale del canone storico-artistico. Le riproduzioni fotografiche avevano una diffusione commerciale molto ampia grazie al loro costo relativamente basso ("à la portée de tous"), ed erano accessibili sia per gli storici dell'arte che per il pubblico borghese formatosi nel corso nel XIX secolo.

La mostra online si collega al convegno sui cataloghi fotografici organizzato dalla Fondazione Federico Zeri (Un patrimonio da ordinare: i cataloghi a stampa dei fotografi, Bologna, 29-30 maggio 2018) e indaga lo stretto collegamento tra i volumi e le pratiche di acquisto e archiviazione delle foto, nonché le tracce che l'utilizzo di questi repertori ha lasciato nel dibattito tra gli studiosi e nella ricerca storico artistica.

alla mostra online