Michael F. Zimmermann: Mondine. Da Morbelli a De Santis, dal vero al mito

Conferenza serale / Abendvortrag

In due quadri esposti nel 1895 e nel 1901 Angelo Morbelli ha attirato l'attenzione del pubblico italiano sul fenomeno delle lavoratrici a giornata impegnate nei campi semi-industrializzati di riso. Dall'inchiesta agraria pubblicata sotto la direzione di Stefano Jacini (1879-1885) sino agli studi iniziati attorno al 1900 da camere del lavoro e società umanitarie, il Paese aveva documentato e indagato le condizioni igieniche, le mentalità e la "moralità" dei vari ceti del lavoro agricolo e industriale.

Anche la condizione delle lavoratrici a giornata fu oggetto di osservazioni, analisi e studi. Il Morbelli, entrando in competizione con la fotografia a colori, s'inserì in questo fenomeno di documentazione, costruendo un ritratto sociale, anonimo e generalizzato, del tipo della "mondina". Tuttavia, già nei documenti più freddamente positivisti, si era sviluppato parallelamente il mito delle lavoratrici delle risaie, viste a volte come "pimitive" e promiscue oppure come innocenti e decadenti.

Anche nel suo celebre film "Riso amaro" (1949), Giuseppe De Santis pretendeva di documentare la situazione delle "mondine" seguendo un programma neo-realista. Le strategie Hollywoodiane che assicurarono il grande successo europeo del film furono tuttavia criticate dai colleghi di De Santis, tanto dai cineasti quanto dai letterati.

La conferenza si propone di smascherare le pretese realiste sia della pittura attorno al 1900 che del film del 1949, poiché, in realtà, gli autori hanno invece sfruttato un mito sociale. In una prospettiva più generale, si discuterà anche il problema del ritratto di un gruppo sociale, di un ritratto, per così dire, tipologico e della sua componente mitica che, di necessità, fa parte della costruzione del "vero".

Michael F. Zimmermann ha studiato storia dell'arte, filosofia e storia a Colonia, Roma e Parigi. Nel 1985 si è laureato con una monografia su Georges Seurat, pubblicata anche in lingua italiana. Dal 1985 al 1990 è stato assistente alla Freie Universität di Berlino e poi (1990-91) all’Istituto Germanico di Storia dell'Arte a Firenze. Dal 1991 al 2002 è stato vice-direttore del Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera. La sua Habilitationsschrift dal titolo "Industrialisierung der Phantasie. Der Aufbau des modernen Italien und das Mediensystem der Künste 1875-1900" ("Industrializzazione della fantasia. La costruzione dello Stato nazionale italiano e il sistema delle arti, 1875-1900") è stata pubblicata in tedesco nel 2006. Professore ordinario all'Università di Losanna dal 2002 sino al 2004, insegna da allora all'Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt. Nel 2006 ha fondato il programma di Master "Discorsività dell'arte e dell'immagine" (Elitenetzwerk Bayern) di cui è attualmente il coordinatore. Dal 2008 è membro dell'Accademia delle Scienze della Baviera. Ha pubblicato estesamente sull’arte dell’Ottocento e del Novecento, sulla teoria dell'immagine e sulla storia della storia dell'arte.

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