Esper Postma: Face Fear

Introduzione:
Carmen Belmonte, ricercatrice al Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut in conversazione con Esper Postma 

Il Foro Italico era inizialmente chiamato Foro Mussolini. L’entrata, che era stata concepita per celebrare la grandezza dell’Impero italiano, oggi è usato come campo da gioco. Un pallone da calcio e una pila di vestiti giacciono accanto a un blocco di marmo che commemora l’attacco all’Abissinia. I bambini corrono sulle tessere bianche e nere dei mosaici, figure scure di atleti e di soldati, circondate da slogan fascisti. I più piccoli conoscono il significato di quelle frasi? Cosa provano guardando a terra e leggendo ripetutamente la parola Duce?
A breve distanza, nello Stadio dei Marmi, c’è chi si allena. Dei corridori inanellano giri di pista sotto lo sguardo delle gigantesche statue di atleti mitici. Molti di loro hanno i genitali coperti da foglie di fico, eppure non sembrano turbati dal fatto di portare il fascio littorio. In tribuna si sta svolgendo una lezione di fitness. L’istruttrice mostra i movimenti da un gradino più basso, gli allievi sono disposti ordinatamente sui gradini superiori. Saranno ispirati dalla presenza di quelle statue? L’istruttrice le prenderà come modelli di riferimento? Raccomanderà ai suoi atleti di impegnarsi di più, se vogliono avere addominali scolpiti come quelli delle statue?

Esper Postma (Amsterdam, 1988) ha ottenuto un assegno di ricerca da Villa Romana e dal Kunsthistorisches Institut Florenz – Max-Planck-Institut. Nel 2015 ha completato il ciclo di studi presso la Städelschule e nel 2020 ha partecipato al BPA// Berlin Program for Artists. Tra le sue recenti mostre personali ricordiamo Salome presso il Westfälischer Kunstverein e Rebis presso lo Stadtmuseum Lindau. Ha preso parte a diverse mostre collettive presso il Martin Gropius Bau di Berlino, il Moscow Museum of Modern Art, l’Hotel Maria Kapel (HMK) di Hoorn, il PS120 di Berlino e il Museum für Moderne Kunst (MMK) di Francoforte sul Meno. Postma vive tra Deventer e Berlino.