Study day

Mapping Futurism - Il ruolo del futurismo italiano nell’ambito delle avanguardie internazionali

"Altri ci seguiranno, che con altrettanta audacia e altrettanto accanimento conquisteranno le cime da noi soltanto intraviste. Ecco perchè ci siamo proclamati i primitivi di una sensibilità completamente rinnovata."

Con queste parole del 1914, rivelando una notevole lungimiranza, il futurista Umberto Boccioni anticipò generazioni che avrebbero conquistato tali vette che i futuristi italiani stessi ai loro tempi intuivano solo all'orizzonte. La gara col tempo, il pericolo di essere sorpassati dalla propria fugacità perdendo il ruolo di "battistrada" costituiscono i problemi fondamentali di un'avanguardia alla ricerca continua di innovazioni. Da un lato Boccioni sta riflettendo sulla propria temporalità, dall'altro reclama per i futuristi uno stato al di là del tempo: I futuristi pretendono una posizione privilegiata all'inizio di una sensibilità rinnovata, e anche se le generazioni a venire prenderanno d'assalto nuove cime, rimarranno solo - e per sempre - successori.

In occasione del centenario della pubblicazione del primo Manifesto Futurista risalente al 20 febbraio 1909 il Kunsthistorisches Institut in Florenz (MPI) sta progettando una giornata interdisciplinare di studi con lo scopo di investigare il ruolo del futurismo sullo sfondo delle avanguardie internazionali.

All'inizio del Novecento i nuovi movimenti socio-artistici come il futurismo, cubismo, dadaismo e surrealismo affrontano radicalmente la nozione tradizionale sull'arte, condividendo lo stesso sfondo storico-culturale caratterizzato di rivolgimenti radicali, di scoperte nelle scienze, nel campo tecnico, psicologico e medico. Pur avendo in comune lo stesso ideale - la creazione di un'arte adeguata al mondo moderno - i movimenti spesso dimostrano un profilo nazionale e individuale che rende difficile percepirli come corrente unica: Si sviluppano in modo diverso nello sfondo delle particolarità socio-culturali e politiche del proprio paese.

Lanciando un appello alla lotta e all’azione il futurismo può essere ascritto tra le avanguardie più radicali. Per il suo atteggiamento provocatorio e la retorica della violenza si trattava di una rivoluzione culturale che sarebbe servita da modello di guida per molti altri movimenti moderni. Già nel 1932 il padre fondatore del futurismo, Filippo Tommaso Marinetti constatò, fiero, che la rivoluzione artistica iniziata dal movimento futurista aveva creato e influenzato un grande numero di altre avanguardie. Durante la giornata di studi tale "pretesa" verrà sottoposta ad un esame critico a livello internazionale.

In quattro sezioni saranno presentati e analizzati i concetti base del futurismo, le loro realizzazioni, la nuova concezione su che cosa sia l'arte, il coinvolgimento del pubblico in modo provocatorio e le strategie di pubblicità nuove e straordinarie. L'accento sarà posto sull'influenza che le posizioni futuriste esercitano su altre manifestazioni d’arte e su come i futuristi cercano di allearsi (o anche distanziarsi) nei loro confronti. La prima sezione ritorna alle origini letterarie del futurismo, discutendo il ruolo di due suoi "ambasciatori" assai diversi: il padre fondatore Filippo Tommaso Marinetti e l'artista anglo-americana Mina Loy. In seguito verrà esaminato l'importanza delle teorie di Henri Bergson e George Sorel in Italia, sarà inoltre illustrata la relazione ambivalente di entusiasmo per le conquiste tecniche e di paura delle loro implicazioni. La portata internazionale del futurismo italiano sarà soggetto della terza sezione, dove si indagherà sull’influsso futurista subito dalle avanguardie in Sud-America e nell’arte e teoria del Suprematismo in Russia. L’ultima e quarta sezione esaminerà quanto le manifestazioni futuriste rappresenterebbero in nucleo già le caratteristiche di nuove categorie d'arte, come Performance e Happening, e quanto l'arte dei rumori di Luigi Russolo cambierebbe il campo musicale contemporaneo.

La giornata di studi si conclude con la conferenza serale "Boccioni, Futurism and the Energies of Modernism", che esamina gli interessi che accomunava la maggior parte delle avanguardie artistiche del primo Novecento. Oltre alle scoperte scientifiche saranno trattati tra l'altro la fisica dell'etere tardo vittoriana e fenomeni dell'occultismo.

Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut
Sala Conferenze
Via Giuseppe Giusti 38
50121 Florenz
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