José Burucúa: La rappresentazione figurativa del mito di Ulisse nel Cinquecento: tra scherzo e scienza
Conferenza serale
Due diversi punti di vista sono stati forse i poli tra cui si sono mosse le interpretazioni visive del mito di Ulisse nel secolo XVI: da una parte si ebbe una considerazione scherzosa, quasi buffa, delle avventure e degli "errori" dell'eroe, un atteggiamento verso il racconto dell' Odissea che non soltanto avrebbe dominato il ciclo dipinto da Tibaldi nel Palazzo Poggi a Bologna, ma sarebbe anche prevalso negli affreschi della Galerie d'Ulysse a Fontainebleau , come nella grande scena della morte dei Proci fatta da Luca Cambiaso per il Palazzo della Meridiana a Genova. L'altra corrente interpretativa collegava invece la storia del Nostromo con l'idea tardo-rinascimentale della scienza, nella quale la conoscenza tradizionale di stampo aristotelico poteva intrecciarsi senza difficoltà con la magia, con uno sperimentalismo nuovo e ancora diffuso e, ancor di più, con un corpus di tecniche nuove e di scoperte che venivano accomunate sotto l'insegna di Nuova Reperta da un artista come lo Stradano - un pittore e disegnatore compromesso tra l'altro con cicli decorativi dove affiorava il tema dell' Odissea.
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