Dott.ssa Silvia Ciappi

Associate Scholar

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Diploma maturità classica, Firenze. Laurea in Storia dell'Arte Medievale e Moderna (Università di Firenze, prof.ssa Mina Gregori; tesi di argomento veneto svolta tra Università di Padova e di Venezia). 1980-1996: Collaborazione con Accademia delle Arti del Disegno. Segretaria di redazione in case editrici. 1991-1996; 2014- Consigliere del Comitato Nazionale Italiano (Murano) dell'AIHV- Association Internationale pour l’Histoire du Verre. 1996-2016: Comune di Empoli, ricercatore e responsabile scientifico del Museo del Vetro di Empoli. 2010- Collaboratore testi Osservatorio Mestieri d'Arte (OmA), Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze, redazione rivista OmA 2012-Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (SAGAS), Scuola di Specializzazione in Beni Storici e Artistici, docente a contratta per l'insegnamento di Storia del vetro e delle vetrate. 2013- Sacred Art School, Firenze, docente di Storia delle vetrate 2015- ricercatore Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella per le collezioni storico-artistiche. 2015- Associated Scholar, Kunsthistorisches Institut in Florenz, Firenze

Circa 95 pubblicazioni; 15 mostre; 25 convegni nazionali e internazionali

Le vetrate del Duomo di Siena

L'ultimo volume sul Duomo di Siena, nella collana Die Kirchen von Siena, iniziato nel 1985 da Peter Anselm Riedl e Max Seidel, dedica una sezione alle vetrate artistiche e alle finestre in vetro dal XIII secolo al XIX secolo. Attraverso le vetrate del Duomo, arredi strettamente connessi alla struttura architettonica e alle opere pittoriche e decorative della cattedrale, si traccia un percorso- in gran parte inedito- sui mutamenti figurativi, sulle scelte devozionali, sull'evoluzione della tecnica vetraria. Le vetrate senesi, realizzate nei secoli medievali e rinascimentali o quelle revivalistiche del XIX secolo, si presentano come una sintesi tra il documento figurativo e la tecnica esecutiva (dalla fabbricazione del vetro, all'assemblaggio delle tessere, alla pittura a caldo, alla messa in opera) e, compresi i mosaici vitrei della facciata, sono testimoni di una non comune concordanza di intenti. Si manifesta, in un percorso cronologico, il concetto di vetrata come filtro di luce che, volutamente, sottolinea o interrompe l'unità architettonica e, allo stesso tempo, dà rilevanza ai significati spirituali convergendo il raggio luminoso verso aree e arredi di particolare valore liturgico. Le finestre istoriate del Duomo di Siena sono inoltre un osservatorio privilegiato nell'indagine storico-artistica poiché fanno parte di un insieme figurativo omogeneo. Di conseguenza l'analisi delle singole vetrate consente di tracciare un percorso nell'arte di vari secoli: la vetrata di Duccio, con l'impianto narrativo diviso in sezioni, rileva strette connessioni con l'arte assisiate e un solido legame con modelli diffusi dai maestri vetrai transalpini. Le vetrate realizzate dalla bottega del Ghirlandaio confermano l'affermazione delle attive officine fiorentine, specializzate in questo settore artistico e sostenute dal casato mediceo, e un legame con l'attività delle vetrerie dell'area valdelsana, all'epoca rilevanti. Infine le vetrate del XIX secolo, la cui ideazione fu oggetto di serrati dibattiti riferiti dalle fonti archivistiche, testimoniano quella volontà di ripristino dei principi dell'arte medievale e rinascimentale che a Siena assunse una valenza civica particolarmente evidente dovuta alla riscoperta, spesso ad opera di studiosi locali, dell'antica trattatistica scientifica unita alla più avanzata sperimentazione tecnica.

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