Massimo Firpo: Giorgio Vasari e la crisi religiosa del Cinquecento

Conferenza in occasione del ciclo di conferenze "I Mondi del Vasari" presso l'Accademia delle Arti del Disegno, Firenze

Giorgio Vasari visse in un'età di profonda crisi e drammatiche fratture religiose, sullo sfondo della Riforma protestante, del suo diffondersi anche in Italia, del concilio di Trento, della reazione controriformistica messa in atto dalla Chiesa di Roma, ma senza condividere le incertezze, le inquietudini, i dubbi, le difficili scelte di molti esponenti della sua generazione. Ma la sua opera, e anzitutto le 'Vite', con le modifiche tra la prima e la seconda edizione recano i segni della sua consapevolezza del mutare dei tempi, dell'esigenza di adeguarsi ad essi (anche se qualcosa sfuggì talora al suo controllo), salvaguardando tuttavia da ogni forma di censura la creatività artistica, come dimostra anzitutto la sua difesa di Michelangelo dalle accuse dell'Aretino.

Massimo Firpo (Torino, 1946), ha studiato all'Università di Torino con Franco Venturi e poi alla Scuola normale superiore di Pisa. Dal 1986 è professore ordinario di Storia moderna, che dal 1990 insegna nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino. Socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia dei Lincei di Roma, ha fatto parte dei Comitati scientifici della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e della "Rivista di storia e letteratura religiosa", è stato tra i direttori di "Studi storici", ed è attualmente tra i direttori della "Rivista storica italiana" e membro dei Comitati scientifici della Fondazione Luigi Firpo di Torino e dell'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze. Ha studiato e insegnato anche alla Cornell University, alla Newberry Library di Chicago, alla Oxford University. Le sue ricerche si sono concentrate sul radicalismo religioso cinquecentesco (Pietro Bizzarri esule italiano del Cinquecento, Torino, Giappichelli, 1971; Antitrinitari nell'Europa orientale del '500, Firenze 1977; Il problema della tolleranza religiosa nell'età moderna, Torino, 1978), la Riforma italiana (Tra alumbrados e "spirituali". Studi su Juan de Valdés e il valdesianesimo nella crisi religiosa del '500 italiano, Firenze, 1990; Riforma protestante ed eresie nell'Italia del Cinquecento, Roma-Bari, 1993; Dal sacco di Roma all'Inquisizione. Studi su Juan de Valdés e la Riforma italiana, Alessandria, 1998; "Disputar di cose pertinente alla fede". Studi sulla vita religiosa nel Cinquecento italiano, Milano, 2003); l'Inquisizione (con le edizioni critiche dei processi contro Giovanni Morone, Pietro Carnesecchi, Vittore Soranzo e Lorenzo Davidico) e le origini della Controriforma (Nel labirinto del mondo. Lorenzo Davidico tra santi, eretici, inquisitori, Firenze, 1992; Inquisizione romana e Controriforma. Studi sul cardinal Giovanni Morone e il suo processo d'eresia, Brescia, 2005; Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell'Italia del '500, Roma-Bari, 2006), i rapporti fra arte e dissenso religioso nel '500 (Gli affreschi di Pontormo a San Lorenzo, Eresia, politica e cultura nella Firenze di Cosimo I, Torino, 1997; Artisti, gioiellieri, eretici. Il mondo di Lorenzo Lotto tra Riforma e Controriforma, Roma-Bari, 2001; Battista Franco "pittore viniziano" nella cultura artistica e nella vita religiosa del '500, Pisa, 2007), problemi di iconografia politica e religiosa ("Navicula Petri". L'arte dei papi nel Cinquecento 1527-1571, Roma-Bari, 2009 (gli ultimi due in collaborazione con F. Biferali), Storie di immagini. Immagini di storia. Studi di iconografia cinquecentesca, Roma 2010).

Il ciclo di conferenze "I Mondi del Vasari: Accademia, Lingua, Religione, Storia, Teatro" è organizzato dal Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut in collaborazione con l'Accademia delle Arti del Disegno, Firenze

a cura di Alessandro Nova e Luigi Zangheri

Per secoli, sino a oggi, 'Le Vite' di Giorgio Vasari sono state consultate per ottenere informazioni più o meno attendibili sugli artisti da lui trattati e sulle loro opere. Si dovette invece attendere l'inizio del Novecento perché la Scuola di Vienna, con il suo interesse per le fonti e la letteratura artistica, esprimesse finalmente il giusto apprezzamento per il sofisticato impianto teorico del grande libro progettato dallo storico aretino. Da allora gli studi sui proemi e sui concetti critici dell'opera vasariana sono diventati sempre più numerosi, ma 'Le Vite' sono un testo così ricco da sollecitare di continuo nuove indagini. Restando nel campo della storia dell'arte, se l'alto valore teorico dei suoi testi è stato da tempo riconosciuto, non si è ancora messo in luce a sufficienza come il Vasari fosse stato tra i primi a promuovere strumenti di ricerca e metodi inediti quali la storia orale, l'analisi stilistica e iconografica, lo studio delle tecniche e dei materiali nonché una forma di 'connoisseurship' basata sulla funzione e sullo stile delle opere. Se ci spostiamo invece in altre direzioni, noteremo subito come la grandiosa articolazione del capolavoro vasariano investa una vasta gamma di temi. Ad esempio, descrivendo nella biografia dedicata a Raffaello un affresco nella Stanza dell'Incendio in Vaticano, Vasari scrive: "Oltra che tutti i cardinali, vescovi, camerieri, scudieri, cubiculari, sono in pontificale a' loro luoghi a sedere ordinatamente, come costuma la cappella." Lo storico ci dice che l'affresco dell'Urbinate è un documento visivo attendibile per ricostruire il cerimoniale di corte e in effetti 'Le Vite' sono una fonte viva e insostituibile per tanti aspetti della società rinascimentale che esulano dalla storia dell'arte in senso stretto: dalla medicina al diritto, dalla musica al teatro, dalle feste in costume alla politica. Le biografie scritte dal Vasari raccontano pertanto un mondo molto più vasto di quello animato dalle botteghe artistiche.

La serie di conferenze organizzata congiuntamente dal Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut e dall'Accademia del Disegno intende celebrare questa complessità multidisciplinare del testo vasariano, per sottrarlo a una prospettiva specialistica che ne limita l'orizzonte. 'Le Vite' sono una fonte cruciale del Cinquecento italiano non solo per gli storici dell'arte, ma anche per quelli del teatro, dello spettacolo, della lingua, della letteratura e dei conflitti religiosi.

Accademia delle Arti del Disegno
Sala delle Adunanze
Via Orsanmichele 4
50123 Firenze
Prof. Dr. Alessandro Nova  
Telefon:+39 055 24911-85
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