Luigi Zangheri: Giorgio Vasari e l'Accademia del Disegno

Conferenza in occasione del ciclo di conferenze "I Mondi del Vasari" presso l'Accademia delle Arti del Disegno, Firenze

Un intervento che esamina l'operato del Vasari coordinatore principale dell'Accademia del Disegno. Un'istituzione passata alla storia come la prima scuola artistica del mondo occidentale, e che assolse anche ai compiti di un vero e proprio ordine professionale per i pittori, gli scultori e gli architetti. Infatti Vasari, oltre ad assicurare un'assistenza religiosa, legale, medica e economica ai membri dell'Accademia e Compagnia del Disegno, riuscì a formalizzare l'attività artistica e a renderla di interesse pubblico. Una sorta di rivoluzione negli ordinamenti coevi che, determinata da un'emancipazione dallo spirito artigianale, portò al riconoscimento di un nuovo stato sociale dell'artista. Il duca Cosimo, d'altro canto, sostenne il Vasari e l'Accademia perché colse la possibilità di sopraintendere alla produzione di un qualificato sodalizio artistico, e di utilizzarlo nell'interesse del suo Stato attraverso la formulazione di un linguaggio che legittimasse ed esaltasse il proprio potere.

Luigi Zangheri è docente di 'Storia del giardino e del paesaggio' e di 'Restauro del verde storico' nella Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze. Dal 1990 al 2001 ha fatto parte del Comitato Nazionale dei Giardini Storici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Presidente del Comitato Scientifico Internazionale ICOMOS-IFLA per i Paesaggi Culturali dal 2004 al 2008, presiede ora l'Accademia delle Arti del Disegno. Come architetto si è occupato del restauro di edifici pubblici monumentali, di giardini e di parchi storici: nel 1985-90 del progetto di conservazione delle fabbriche e dei manufatti di Villa Demidoff a Pratolino; nel 1985-96 del restauro del Teatro Niccolini a S. Casciano VP; nel 1988-90 della chiesa di San Leopoldo a Follonica; nel 1998-99 ha avuto il coordinamento del progetto per l'adeguamento normativo e funzionale del Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze; nel 1999-2004 ha collaborato al progetto di restauro del giardino nel Chiostro di Santa Chiara a Napoli.

Tra le sue più recenti pubblicazioni:

Feste e apparati nella Toscana dei Lorena, Firenze, Olschki, 1996; Storia del giardino e del paesaggio. Il verde nella cultura occidentale, Firenze, Olschki, 2003; Histories of garden conservation. Case-studies and critical debates. Colloquio internazionale sulla storia della conservazione dei giardini (in coll. con M. Conan, J. Tito Rojo). Firenze, Olschki, 2005; Il giardino islamico, (in coll. con L. Brunelli e N. Rahmati), Firenze, Olschki, 2006; La villa medicea di Careggi e˛ il suo giardino. Storia, rilievi e analisi per il restauro, Firenze, Olschki, 2006; Bibliografia del giardino e del paesaggio italiano 1980-2005 (in coll. con L. Tongiorgi Tomasi), Firenze, Olschki, 2008; Il Teatro del Popolo a Castelfiorentino, (in coll. con G. Parlavecchia), Pisa, Pacini, 2009; Il Parco Culturale Pratomagno-Setteponti, Pisa, Pacini, 2010.

Il ciclo di conferenze "I Mondi del Vasari: Accademia, Lingua, Religione, Storia, Teatro" è organizzato dal Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut in collaborazione con l'Accademia delle Arti del Disegno, Firenze

a cura di Alessandro Nova e Luigi Zangheri

Per secoli, sino a oggi, 'Le Vite' di Giorgio Vasari sono state consultate per ottenere informazioni più o meno attendibili sugli artisti da lui trattati e sulle loro opere. Si dovette invece attendere l'inizio del Novecento perché la Scuola di Vienna, con il suo interesse per le fonti e la letteratura artistica, esprimesse finalmente il giusto apprezzamento per il sofisticato impianto teorico del grande libro progettato dallo storico aretino. Da allora gli studi sui proemi e sui concetti critici dell'opera vasariana sono diventati sempre più numerosi, ma 'Le Vite' sono un testo così ricco da sollecitare di continuo nuove indagini. Restando nel campo della storia dell'arte, se l'alto valore teorico dei suoi testi è stato da tempo riconosciuto, non si è ancora messo in luce a sufficienza come il Vasari fosse stato tra i primi a promuovere strumenti di ricerca e metodi inediti quali la storia orale, l'analisi stilistica e iconografica, lo studio delle tecniche e dei materiali nonché una forma di 'connoisseurship' basata sulla funzione e sullo stile delle opere. Se ci spostiamo invece in altre direzioni, noteremo subito come la grandiosa articolazione del capolavoro vasariano investa una vasta gamma di temi. Ad esempio, descrivendo nella biografia dedicata a Raffaello un affresco nella Stanza dell'Incendio in Vaticano, Vasari scrive: "Oltra che tutti i cardinali, vescovi, camerieri, scudieri, cubiculari, sono in pontificale a' loro luoghi a sedere ordinatamente, come costuma la cappella." Lo storico ci dice che l'affresco dell'Urbinate è un documento visivo attendibile per ricostruire il cerimoniale di corte e in effetti 'Le Vite' sono una fonte viva e insostituibile per tanti aspetti della società rinascimentale che esulano dalla storia dell'arte in senso stretto: dalla medicina al diritto, dalla musica al teatro, dalle feste in costume alla politica. Le biografie scritte dal Vasari raccontano pertanto un mondo molto più vasto di quello animato dalle botteghe artistiche.

La serie di conferenze organizzata congiuntamente dal Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut e dall'Accademia del Disegno intende celebrare questa complessità multidisciplinare del testo vasariano, per sottrarlo a una prospettiva specialistica che ne limita l'orizzonte. 'Le Vite' sono una fonte cruciale del Cinquecento italiano non solo per gli storici dell'arte, ma anche per quelli del teatro, dello spettacolo, della lingua, della letteratura e dei conflitti religiosi.

Accademia delle Arti del Disegno
Sala delle Adunanze
Via Orsanmichele 4
50123 Firenze
Prof. Dr. Alessandro Nova  
Telefon:+39 055 24911-85
E-Mail:dirnova@...
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