Convegno

Modernismo e Organicismo: dialoghi tra arte, filosofia e scienza

Convegno internazionale organizzato da Carlotta Castellani, Hannah Baader e Venanzio Raspa
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

 

Keynote:

Michael Zimmermann, Universität Eichstätt
L’evoluzione ripetuta nell'esperienza interiore dell’artista. Gustave Flaubert ed Odilon Redon

Partecipanti:

Oliver Botar, University of Manitoba
Valeria Maggiore, Università degli Studi di Palermo
Arndt Niebisch, Universität Wien
Tatjana Petzer, Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg 
Fiorenza Toccafondi, Università degli Studi di Firenze
Isabelle Wünsche, Jacobs University Bremen
Michael Zimmermann, Katholische Universität Eichstätt-Ingolstadt
Carlotta Castellani, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Venanzio Raspa, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Hannah Baader, Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

All’inizio del Novecento i concetti di “vita” e “natura” si affermano come categorie onnicomprensive, superando la separazione tra scienze della natura (Naturwissenschaft) e discipline umanistiche (Geisteswissenschaften). L’organicismo inteso come discorso teorico a fondamento della biologia consiste nel tentativo di risolvere la dicotomia tra meccanicismo e vitalismo.

La specificità della forma biologica è riconosciuta nella sua organizzazione o configurazione degli elementi [Gestalt e Gestaltung], individuabili in ogni fenomeno, dal microcosmo al macrocosmo, o nelle più piccole particelle della natura. L’essere umano perde così la sua centralità perché, come gli altri organismi, costituisce solo una parte all’interno di un complesso sistema di relazioni, al quale è intimamente connesso. “Energia”, “Energismo” e “Ritmo” divennero categorie centrali come espressioni del processo della vita e della dimensione del tempo. Il rapporto tra soggetto vivente e ambiente (Umwelt) si configura quindi come un’incessante azione reciproca. Queste idee trovano riscontro nelle speculazioni filosofiche e nelle teorie scientifiche di Ernst Haeckel, Ludwig Klages, Friedrich Wilhelm Ostwald, Jakob Johann van Uexküll, che, tra gli altri, hanno dimostrato l’intima connessione esistente tra scienze della vita e gli altri ambiti della conoscenza, proponendo spesso una nuova unità. 

Ciò che accomuna l’eterogeneo insieme di teorie organiciste è il rifiuto di una riduzione dell’organismo a processi puramente meccanici o fisico-chimici e come unità di elementi interconnessi, secondo il principio che il tutto è più della somma delle sue parti. Dopo la fine della Prima guerra mondiale, queste idee furono discusse e recepite in modo interdisciplinare da intellettuali e artisti aggiornati sul dibattito nelle scienze naturali. 

Il convegno mira a fornire un approfondimento dell’organicismo come modello epistemologico del Modernismo degli anni Venti, esaminando le teorie e le pratiche ad esso correlate da una prospettiva interdisciplinare. Tra i tanti approcci possibili, il fulcro della conferenza è il dialogo aperto tra Arte, Scienza e Filosofia. Gli sviluppi scientifici, le scoperte e la loro popolarizzazione hanno un profondo legame con il dibattito filosofico contemporaneo e viceversa; gli artisti hanno spesso dialogato con la scienza, talvolta in modo ‘proattivo’, cercando informazioni scientifiche e approfondimenti, e hanno riflettuto su tali conoscenze a più livelli: l’organicismo può essere inteso come un elemento cardine nella fondazione della nuova teoria del colore, dell’architettura, della visione fotografica e cinematografica, della teoria della Gestalt e della fenomenologia della percezione.

La conferenza di due giorni è suddivisa in cinque panel, ciascuno dedicato a un filosofo o scienziato che ha contribuito – in modo diverso – alla fondazione o alla formazione di queste teorie: Jakob Johann von Uexküll, Friedrich Wilhelm Ostwald, Ernst Haeckel, Ernst Marcus e Teorici della Gestalt (Wertheimer, Koffka, Köhler). Attorno a queste figure dialogheranno due diverse prospettive di ricerca (storia dell’arte/filosofia) con l’ambizione di presentare le teorie scientifiche e discutere la loro interazione attraverso specifici casi di studio del campo storico-artistico (come Hannah Höch, Hans Richter, Viking Eggeling, László Moholy-Nagy, El Lissitzky, Raoul Hausmann, Max Ernst, Mies van der Rohe e altri). L’obiettivo del convegno consiste nell’indagare il concetto di organicismo come modello epistemologico nell’arte, nella fotografia, nell’architettura e nel cinema sperimentale attraverso la sperimentazione di nuovi formati metodologici di indagine interdisciplinare.

La conferenza scaturisce dalla collaborazione con il programma di ricerca 4A_Lab con sede a Berlino, una cooperazione tra il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut e la Stiftung Preußischer Kulturbesitz.

 

Bibliografia selezionata:

Linda Dalrymple Henderson. Writing Modern Art and Science – An Overview; Science in Context 17(4), 423–466 (2004).

Beyond Art: A Third Culture: A Comparative Study in Cultures Art and Science in 20th Century Austria and Hungary, ed. by Peter Weibel, Springer, Vienna 2005.

Biocentrism and Modernism, ed. by Oliver A. I. Botar, Isabel Wünsche, Routledge, London-New York 2011.

The Routledge Companion to Biology in Art and Architecture, ed. by Charissa N. Terranova and Meredith Tromble, Routledge, New York-London 2017.

Vitalism and Its Legacy in Twentieth Century Life Sciences and Philosophy, ed. by Christopher Donohue, Charles T. Wolfe, Springer, 2023.

 

 

 

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02 – 03 maggio 2023

Urbino, Palazzo Albani

This will be a hybrid event.

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